PROGRAMMA
Musiche di Steve Reich
Triple Quartet
Vermont Counterpoint
Daniel Variations (prima italiana)
Angelo Miotto incontra Daniele Mastrogiacomo
Sentieri selvaggi
Paola Fre, flauto
Mirco Ghirardini, Giambattista Giocoli, clarinetti
Andrea Rebaudengo, Carlo Palese, Kumi Uchimoto, Stefano Nozzoli, pianoforti
Andrea Dulbecco, Luca Gusella, Riccardo Balbinutti, Francesco Pinetti, vibrafoni
Elio Marchesini, percussioni
Piercarlo Sacco, Enrica Meloni, violini
Roberto Mazzoni, viola
Aya Shimura, violoncello
Carlo Boccadoro, direzione
Barbara Sartorio e Marcella Tessarin, soprani
Corrado Margutti e Phillip Peterson, tenori
Per inaugurare la Stagione di Musica Contemporanea 2008 Sentieri selvaggi propone una serata interamente dedicata alle musiche del compositore americano Steve Reich. Accanto al Triple Quartet e Vermont Counterpoint viene presentata la prima esecuzione italiana
di Daniel Variations. Per l’imponente partitura Daniel Variations Steve Reich ha tratto ispirazione dal tragico rapimento e la barbara uccisione del giornalista Daniel Pearl, ebreo, americano catturato nel gennaio del 2002 da terroristi islamici. Al cuore della composizione di Reich le parole di Daniel Pearl si intersecano con quelle del libro di Daniele dalla Bibbia, disegnando in un unico arco la ferita che
ancora oggi insanguina il mondo producendo la catastrofe di un conflitto infinito.
Accanto alla musica Sentieri selvaggi presenta dei momenti di approfondimento sull’argomento del conflitto presentato. Nel corso della serata Angelo Miotto raccoglierà la testimonianza di Daniele Mastrogiacomo, reporter italiano vicino a Daniel Pearl per la comune tragica eperienza di sequestro; proprio lo scorso anno Daniele Mastrogiacomo ha infatti vissuto due settimane di prigionia nelle mani dei talebani nel sud dell’Afghanistan.
Il programma si completa con Triple Quartet, ispirato al Quarto Quartetto di Béla Bartók e all’opera integrale dei quartetti di Alfred Schnittke, è una composizione che prevede l’esecuzione di una partitura sulla traccia preregistrata di un doppio quartetto, al fine di creare un intreccio sonoro dall’effetto di molteplici formazioni simultanee. La partitura di Vermont Counterpoint, commissionata da Ransom Wilsom e dedicata a Betty Freeman, è scritta per tre flauti contralti, tre flauti e tre ottavini: l’esecuzione è prevista dallo stesso Reich per flauto solo e una base preregistrata degli altri flauti.