Martedì 29 settembre 2020
ore 18.30 e ore 21.30
Casa degli Artisti

Extreme Minimalism #3
Steve Reich

Phase Patterns (1970)
per quattro tastiere

Violin Phase (1967)
per violino e nastro magnetico

Come out (1965)
per nastro magnetico

Four Organs (1970)
per quattro tastiere e maracas

Sentieri selvaggi
Carlo Boccadoro tastiera
Andrea Rebaudengo tastiera
Giovanni Mancuso tastiera
Valentina Messa tastiera
Mirco Ghirardini maracas
Piercarlo Sacco violino

Nel 1965, un anno dopo aver partecipato alla prima performance di In C di Terry Riley, Steve Reich scopre per caso l’effetto musicale causato dal lento sfasamento nel tempo di una stessa frase: due identiche tracce, riprodotte all’unisono, con la voce del predicatore Brother Walter che apostrofa i fedeli “It’s Gonna Rain”, iniziano progressivamente a sfasarsi a causa dell’imprevista accelerazione di uno dei registratori. It’s Gonna Rain e Come out sono i primi esperimenti di elettronica in cui Reich esplora il phase shifting, trasposto poi in diversi brani di musica strumentale. Tra essi Sentieri selvaggi sceglie Violin Phase, dove il solista dialoga con le voci di quattro violini riprodotte da un nastro magnetico, e due lavori per tastiere del 1970: Four Organs, il più lungo e celebre prolungamento di un unico accordo nel tempo, e il meno conosciuto Phase patterns, in cui i tasti dell’organo sono utilizzati come fossero tamburi intonati.

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